Pienza – Città della poesia, incontro con il poeta cinese Yang Lian
Venerdì 22 febbraio, grande appuntamento con la poesia a Pienza nella Sala Convegni Comunale, nel ricordo di Mario Luzi, cittadino onorario della città di Pio, con l’incontro con il poeta cinese Yang Lian , uno dei più noti poeti contemporanei, sul Tema: Poesia, Pace e Libertà.
Yang, già vincitore in Italia dei Premi Flaiano (1999) e Nonino (2012), giovedì prossimo riceverà a Milano nella Casa della Poesia, il Gran Premio Internazionale Janus Pannonius con la seguente motivazione: Il poeta mette in mirabile rapporto simbiotico l’antica poesia cinese con il modernismo occidentale (Apollinaire, Pound, Zanzotto e Luzi…). L’occasione della consegna del Premio a Milano, ha consentito di fatto, grazie alla preziosa collaborazione dei Marco Nereo Rotelli, artista internazionale, che della poesia ha fatto la ragione della sua arte e della sua vita, Vice Presidente del Centro Studi “la barca” di Pienza, nonché amico ed estimatore di Lian, il ritorno a Pienza di Yang, che già il 27 febbraio del 2016 era venuto in occasione dell’undicesimo anniversario della morte di Luzi, avvenuta la mattina del 28 febbraio 2005, nella sua casa di via Bellariva 20 a Firenze. Il quell’occasione Yang lesse in cinese, la poesia: “Terra ancora lontana, terra arida”, tratta dal celebre Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini.
…Passano
Su lei da borgo a borgo,
ricorda, i mercanti in carovana
e i pellegrini verso Roma
pubblicata in italiano e in cinese in una bella plaquette con un’incisione di Pietro Tarasco a cura dell’”Associazione Mendrisio Mario Luzi Poesia del Mondo” e del Centro Studi “la barca”.
Lian Yang ha raccontato più volte che con Luzi si erano incontrati nel 1999 in Italia in occasione del premio Flajano: non si parlarono ma si strinsero la mano trovandosi affratellati nel mare della poesia, in cui tutti i poeti navigano, marinai della stessa madrelingua originaria e che si è commosso a tradurne i versi, scoprendone il doppio strato, la superficie dei campi, dei castelli, della terra e del paesaggio, ed il profondo senso spirituale del viaggio, della peregrinazione, dell’esilio, in cui ha ritrovato la propria esperienza dolorosa di distacco e lontananza. Del resto, come ha scritto giustamente Silvia Calamandrei, che segue attentamente la poesia internazionale, Luzi è un poeta ponte tra l’età dell’oro della poesia italiana e l’era della globalizzazione.
Il programma della serata, dopo i saluti del Sindaco di Pienza Fabrizio Fè, prevede con il coordinamento dell’Assessore alla cultura e Vice Sindaco Giampietro Colombini, gli interventi di Marco Nereo Rotelli, di Nino Petreni del Centro Studi La Barca, letture delle poesie di Mario Luzi e di Lian Yang da parte dello stesso poeta cinese e degli studenti dei Licei Poliziani con la guida del Prof. Furio Orazio Durando.
Nell’occasione gli studenti rivolgeranno le loro domande ala poeta Yang Lian. Con questo nuovo appuntamento la Città di Pienza, dopo gli incontri annuali del recente passato con i più importanti poeti italiani e stranieri (Adonis e Mario Bojprquez), tanto per citare gli ultimi intervenuti) si conferma Città della Poesia, un punto di riferimento Internazionale riconosciuto e ambito.
Yang Lian è un poeta cinese, Nato a Berna nel 1955, è cresciuto a Pechino, dove ha frequentato le scuole fino alle medie superiori, che ha concluso nel 1973, verso la fine della rivoluzione culturale. Come la maggior parte dei giovani cinesi in quell’epoca, anche Yang viene mandato in campagna (per rieducarsi attraverso il lavoro) e vi resta tre anni, durante i quali comincia a scrivere poesia. Nel 1989 dopo i fatti di Tienanmen fu espulso dalla Repubblica Popolare Cinese.
Dal suo volume “Dove si ferma il mare “ traduzione di Claudia Pozzana, Damocle Edizioni riportiamo la poesia
Giorno di festa
Il sole ti caccia ma l’oscurità apre i suoi cespugli
Il poeta muore in un incidente d’auto
La poesia è mutilata nel cielo stampato a colori
I rintocchi incessanti della campana sono come un folle dono
nella piccola buca del palmo i bambini sognano
di avere un serpente ibernato
mentre pallide nebbie cercano l’ingresso
la direzione opposta a l paradiso non merita proprio
di essere chiamata inferno.
Francesca Petreni